giovedì 26 gennaio 2017

LOCATION: SHANGAI - JIN MAO TOWER











Il bar Cloud 9 sul- la Jin Mao Tower aveva un servizio impeccabile. Il locale faceva parte del Jin Mao Grand Hyatt Hotel, che occupava i cinquantatré piani superiori dell’edificio. Ken adorava l’atmosfera vagamente art déco che aleggiava in quel posto. Reminiscenze stilistiche che richiamavano il passato coloniale della città, mescolate con modernismi lussuosi. Il progetto di quell’edificio era stato approvato da Deng Xiaoping quando aveva compiuto ottantotto anni, e il palazzo, formato da ottantotto piani, era stato inaugurato il 28 agosto 1998. Tutto sembrava ricondurre all’otto. Per i cinesi quel numero era simbolo di fortuna. Ken aveva voluto incontrare Hana lì anche per un motivo scaramantico. Tang era andato a sbrigare alcune faccende in Africa e sarebbe dovuto rimanere via ancora per qualche giorno. Almeno era quello che gli aveva detto. Ma non significava niente. Con un uomo del genere, non c’era mai nulla di sicuro: la menzogna faceva parte del suo stesso essere.
Di nuovo controllò l’orologio, con impazienza: le 19.10.
Perché lei non arrivava?
Guardò ancora fuori dalla vetrata. Il giorno stava morendo. E l’aria era sempre più scura. Un banco di nuvole proveniente da sudest aveva iniziato ad avvolgere la sommità del grattacielo trasmettendo una sensazione di soffocamento. A Kenny vennero in mente delle mani, le dita adunche di decine di fantasmi di vapore che cercavano di stringere la cima della torre.
Un presagio di sventura incombente?








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